Come proteggere i propri dati personali navigando in internet? Come avvalersi dei benefici dello shopping on line senza correre rischi? Come tutelare i bambini davanti al computer?
A queste domande risponderà mercoledì 22 febbraio alle 21 all’auditorium Marco Biagi (largo Biagi 2) Michele Colajanni, docente al Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia e direttore del Centro di ricerca interdipartimentale sulla sicurezza. L’esperto, che interverrà su “Sicurezza informatica e protezione delle persone” nell’ambito di un mini ciclo promosso dalle biblioteche del Comune di Modena e dall’Università , anticipa alcuni temi dell’incontro proponendo un utile vademecum al quale attenersi.
Acquisti. Quando si fanno acquisti on line, è necessario controllare di trovarsi in una connessione “https” e non “http”. Si può controllare nella barra dell’indirizzo. In genere, sul browser appare il simbolo di un lucchetto giallo in basso. Meglio utilizzare solo i siti web di aziende note e chiedere alla banca di inviarci un sms a ogni utilizzo della carta di credito.
Antivirus. Le tecnologie per la sicurezza aiutano, ma non risolvono tutti i problemi. É importante avere un antivirus e attivare gli aggiornamenti automatici. Ce ne sono di gratuiti (Clamav, Avg, Avast, Avira, Comodo), ma spendere 40 euro per una versione commerciale e’ un buon investimento.
Filtri. I filtri sono in grado di proteggere la navigazione dei bambini in rete fino alla terza elementare. I ragazzi più grandi sono in grado di superare tutte le barriere, anche perché hanno molteplici punti di accesso, come i cellulari o i computer degli amici. La sicurezza dei ragazzi si gioca sul piano educativo più che su quello tecnologico.
Lavoro. Sarebbe opportuno non utilizzare il computer di lavoro per scopi privati.
Link, allegati e software. Prima di cliccare su un link o aprire un allegato di posta elettronica, è meglio farsi alcune domande: conosciamo il mittente? se lo conosciamo, è plausibile che ci abbia inviato quel testo? Se si hanno dubbi, anche minimi, si può telefonare al presunto mittente per verificare. Meglio non installare software di dubbia provenienza.
Password. Una password sicura è fatta di almeno 8 caratteri, non è una parola che si trova sul dizionario, non è un nome proprio. Possibilmente, dovrebbe contenere sia caratteri maiuscoli sia minuscoli, almeno un numero e un carattere speciale (punteggiatura, barre, trattini, eccetera). La password non si deve mai scrivere in prossimità del computer.
Posta elettronica e social network. Sono i punti di contatto dall’esterno verso di noi e vanno presidiati con attenzione. Le credenziali (username e password) non si devono cedere a nessuno ed è importante fare sempre il log out al termine di ogni sessione. Sui social network è bene non dare la propria “amicizia” a chicchessia: gli utenti sono 800 milioni al mondo e tra essi si nascondono anche criminali e truffatori.
Truffe. Ci sono alcuni tipi di trappole molto comuni: presunte vittorie a lotterie di cui non si è comprato il biglietto, offerte di lavoro via mail, proposte di affari da sconosciuti, richieste di contatto da donne meravigliose. Secondo i dati rilevati dalla Norton, una delle principali aziende produttrici di antivirus, il valore dei reati legati al “cybercrime” è stimato in 388 miliardi di euro l’anno (114 miliardi di perdite dirette, 274 di risorse e tempo impiegati nelle indagini), una cifra che a livello globale è paragonabile al valore dei traffici internazionali di droga (400 miliardi di euro l’anno). Gli autori di crimini informatici, infatti, non sono più gli “hacker” singoli, ma gruppi di professionisti legati alla grande criminalità organizzata e allo spionaggio industriale.
Il ciclo “Uomini e computer: la nuova alleanza” è realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e continuerà lunedì 5 marzo con “Benvenuto amico robot”, un incontro dedicato ai modelli di intelligenze artificiali bioispirate. Il relatore sarà Dario Floreano, direttore del Laboratorio di sistemi intelligenti (LIS) del Politecnico di Losanna. I suoi interessi di ricerca si focalizzano sulla robotica biomimetica e sull’intelligenza artificiale.